Scritta da Shakespeare alla fine della sua carriera e della sua vita, La Tempesta affronta il tema dell'illusione e del sogno e racconta di come l'uomo viva e agisca sotto l'influsso di due realtà parallele: la vita reale e quella di un universo misterioso che a volte si dimostra più forte e concreto del reale. Il mistero dell’alchimia creativa, condotta da Prospero con sapienza artigianale e la distaccata vendetta del suo esilio, sollecitano una pericolosa domanda: è ancora possibile oggi co...
Scritta da Shakespeare alla fine della sua carriera e della sua vita, La Tempesta affronta il tema dell'illusione e del sogno e racconta di come l'uomo viva e agisca sotto l'influsso di due realtà parallele: la vita reale e quella di un universo misterioso che a volte si dimostra più forte e concreto del reale. Il mistero dell’alchimia creativa, condotta da Prospero con sapienza artigianale e la distaccata vendetta del suo esilio, sollecitano una pericolosa domanda: è ancora possibile oggi costruire il modello di una sopravvivenza umana che non poggi solo sull’idea dello scambio materiale di interessi?
La Tempesta e i suoi personaggi suggeriscono un percorso scenico che si snoda nel labirinto estremo dell’immaginazione, lasciandosi cullare dalla necessità di alludere, indicare, plasmare e far risuonare memorie e realtà apparentemente sconosciute. Il gioco scenico e quello dell’anima, procedono legati dal filo invisibile dell’alchimia teatrale.
Ma La Tempesta non è soltanto un gioco scenico. E' anche e soprattutto un percorso spirituale, un messaggio poetico dai contorni ben delineati.
L’esilio di Prospero, subito e non cercato, suggerisce di raccontare questa storia in un luogo senza confini e senza spazio. Dalla scena, che rappresenta un’isola senza inizio e senza fine dove ogni cosa vive come sospesa, alle immagini che nascono in essa, al corpo dei personaggi che vagano senza tempo e senza confini. Tutto cerca di rispondere al criterio di creazione di immagini viste con lo sguardo distante e al tempo stesso vitalissimo dell'Anima. L’isola di Prospero è l’anima ormai esclusa dell’uomo. La versione scenica di Giuseppe Dipasquale ha esordito al Festival Shakespeariano di Danzica (Polonia).
Cast
Ferdinando, figlio del re:
Filippo Brazzaventre
Miranda, figlia di Prospero:
Valeria Contadino
Calibano, schiavo:
Alessandra Costanzo
Antonio, l’usurpatore:
Nino D’Agata
Prospero, legittimo duca di Milano:
Fulvio D’Angelo
Trinculo, buffone:
Mimmo Mignemi
Ariele, spirito dell’aria:
Marcello Perracchio
Sebastiano, fratello del re:
Giampaolo Romania
Adriano, nobile:
Chiara Seminara
Alonso, re di Napoli:
Riccardo M. Tarci
Gonzalo, onesto consigliere:
Aldo Toscano
Stefano, dispensiere:
Angelo Tosto
Regia:
Giuseppe Dipasquale
Traduzione e adattamento:
Andrea Camilleri, Giuseppe Dipasquale
Maestro movimenti di scena:
Giuseppe Dipasquale
Musiche:
Massimiliano Pace
Costumi:
Angela Gallaro
Direzione tecnica:
Carmelo Marchese
Disegno luci:
Edoardo Seminara
Fonico:
Salvo Torrisi
Proiezioni video:
Luca Bonaccorsi
Organizzazione:
Sergio Seminara