Scontro etico, sociale e culturale. Conflitto fra amicizia e amore. Potere del denaro. Lealtà e giustizia. Questi i temi portanti del Mercante di Venezia. Ancora una volta Shakespeare riesce a scavalcare il limite temporale e a fornirci materia per riflettere su di noi e sul nostro presente.
Venezia è un mercato frenetico, colmo di grida e attività, dove le vele delle navi biancheggiano in alto, raccolte dalle sartie. Belmonte è un’isola assolata della vicina Dalmazia, sovrastata da un impalp...
Scontro etico, sociale e culturale. Conflitto fra amicizia e amore. Potere del denaro. Lealtà e giustizia. Questi i temi portanti del Mercante di Venezia. Ancora una volta Shakespeare riesce a scavalcare il limite temporale e a fornirci materia per riflettere su di noi e sul nostro presente.
Venezia è un mercato frenetico, colmo di grida e attività, dove le vele delle navi biancheggiano in alto, raccolte dalle sartie. Belmonte è un’isola assolata della vicina Dalmazia, sovrastata da un impalpabile velo bianco e azzurro, un tendalino spiegato a proteggere dal sole, in un onda di musiche sognanti. Due universi destinati ad incontrarsi: uno maschile, indaffarato a costruire ed alimentare un impero finanziario, e uno femminile, tutto volto al desiderio di inventare alternative di piacere al mondo del dovere.
Mentre lo squattrinato Bassanio, ancora agitato da umori adolescenziali, trascina l’amico Antonio lungo una strada che potrebbe portarlo alla rovina, la bella Porzia aspetta invano qualcuno che la liberi dal voto paterno e che ne faccia una donna a tutti gli effetti. Il loro incontro determina l’inevitabile contaminazione di quei due mondi. L’amore e la generosità di Porzia dovranno superare con l’intelligenza e con l’arma gentile del perdono il tradimento che l’amante compirà ai suoi danni per favorire l’amico Antonio, che proprio lei riuscirà a salvare.
Diverso è l’esito della partita fra l’Ebreo e il Mercante cristiano .
Una libbra di carne umana è l’immagine che segna la vicenda e disegna un ponte tra la carne e il suo simbolo, l’oro. Quando si traffica col denaro si dimentica che si sta toccando la carne degli uomini, i loro corpi e i loro destini. Anche amori, affetti, passioni in questa storia si traducono in denaro, in oro, in gioielli. E da ciò deriva il tono tragicomico dell’opera.
A Venezia è la classe dei mercanti ad essere “principesca” e il commercio è la loro zona di eccellenza; l’aristocrazia si occupa di tutelare quella classe con leggi che ne difendano gli affari e arricchiscano la città. La Repubblica si dimostra perciò tollerante con gli stranieri, ed offre ospitalità al mondo eterogeneo dell’epoca. Venezia ieri, come New York, Londra, Parigi oggi. Ma quando uno straniero tocca i privilegi di un mercante anche rispettando la legge e portandola alle sue estreme, paradossali conseguenze, allora la legge vorrebbe flettersi alla necessità di salvare il Mercante. La giustizia cristiana e cattolica si accanisce sulla libbra di carne, cerca con tutti i mezzi di riportarla al suo significato simbolico, di trasformarla in denaro. Ma fallisce.
L’etica inflessibile dell’Ebreo Shylock, che non conosce mediazione né perdono, punta il dito sulla parzialità della legge veneziana che risulta troppo elastica nelle sue sentenze e assai poco affidabile. Il diritto e la clemenza si mostrano insufficienti a placarlo. A trovare la soluzione è una donna, che comprende di poter vincere sulle ragioni legittime dell’ebreo proprio “usando” con determinazione e senza deroghe la legge stessa, applicandola alla lettera.
L’uscita di scena dell’ebreo segna così l’inizio della moderna, proteiforme legalità. Shylock se ne va sconfitto e solo. In silenzio torna alla sua condizione di “ibril”, colui che vive al di là del fiume, l’Altro in tutte le sue accezioni: lo straniero.
Loredana Scaramella
Cast
Nerissa:
Elisa Amore
Lorenzo:
Alessandro D’acrissa
Solanio, Aragona:
Alessandro Federico
Baldassarre, Marocco:
Paolo Giangrasso
Gessica:
Gloria Gulino
Tubal, doge, gobbo:
Roberto Mantovani
Graziano:
Lino Musella
Antonio:
Danilo Nigrelli
Salerio:
Ivan Olivieri
Shylock:
Carlo Ragone
Bassanio:
Mauro Santopietro
Porzia:
Loredana Scaramella
Lancillotto:
Federico Tolardo
Katia Onofri, Pierluigi Vagnoni, Stefano Maiorana:
Regia:
Loredana Scaramella
Traduzione e adattamento:
Loredana Scaramella
Maestro movimenti di scena:
Alberto Bellandi
Musiche:
Stefano Fresi
Costumi:
Marco Calandra
Aiuto regia:
Ivan Olivieri, Alberto Bellandi