Stagione 2008 - Serale
Dal 19 luglio al 3 Agosto ore 21.00 (lunedì riposo)

Re Lear

di William Shakespeare

Regia di Daniele Salvo

Questa tragedia, scritta da Shakespeare nel 1605, periodo durissimo per l’Inghilterra a causa di una gravissima crisi economica, rispecchia le condizioni di incertezza dell’epoca.
Il potere, in quel momento di caos assoluto, divenne assolutamente ingestibile. 
Ci ritroviamo di fronte ad una società in cui i vecchi cedono il potere perché la situazione è ormai incontrollabile e la deriva culturale ed umana è irreparabile. 
Il ricambio generazionale non è più possibile perché tutti i migliori isti...
Questa tragedia, scritta da Shakespeare nel 1605, periodo durissimo per l’Inghilterra a causa di una gravissima crisi economica, rispecchia le condizioni di incertezza dell’epoca.
Il potere, in quel momento di caos assoluto, divenne assolutamente ingestibile. 
Ci ritroviamo di fronte ad una società in cui i vecchi cedono il potere perché la situazione è ormai incontrollabile e la deriva culturale ed umana è irreparabile. 
Il ricambio generazionale non è più possibile perché tutti i migliori istinti e le più alte necessità sono stati soffocati. I giovani, ostacolati in ogni modo dalle classi dirigenti e non educati ad un sano rapporto con la società, non seppero affrontare le responsabilità di governo e si persero in vani conflitti motivati da sfrenate ambizioni personali e velleitarismi. 
Lear è un leggendario sovrano della Britannia vissuto alcuni secoli prima di Cristo che, vicino alla vecchiaia, aveva deciso di dividere il suo regno fra le tre figlie e i mariti che avrebbe loro assegnati, pur mantenendo l'autorità regale. Lear è la tragedia dei padri incapaci di capire i loro figli, padri che sono “ciechi di fronte all’adulazione dei figli che li vogliono ingannare e ciechi di fronte alla devozione dei figli che invece li amano” . 
Re Lear paga i suoi errori “politici” a caro prezzo. Sino a quel momento ha potuto dettare leggi e norme. Improvvisamente la sua vita è sconvolta da un’esperienza che lo pone dal punto di vista non del dominatore ma del dominato. Lear entra così in una sorta di “seconda infanzia” che gli procura un’innocenza che rende ancora più crudeli le azioni delle due figlie Goneril e Regan e nel momento in cui inizia a dire la verità è considerato pazzo. Nella versione scenica di Daniele Salvo, re Lear viene interpretato da un attore di grande esperienza e spessore scenico come Ugo Pagliai.
Grazie ad una scenografia essenziale, l’azione viene trasferita su un piano interiore con momenti privatissimi e tesi, di un’emotività fortissima, pura e arcaica. Gli elementi naturali dominano. La pioggia, i tuoni e i lampi sono metafora della condizione interiore dei personaggi rispecchiandone l’emotività tormentata. La video proiezione viene qui utilizzata al servizio della messa in scena per creare illusioni, tempeste improvvise, incubi, visioni notturne, pianure e spiagge immense su cui Lear consuma la propria follia.

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Cast

Lear:
Ugo Pagliai
Il Fool di Re Lear:
Francesco Colella
Il Re di Francia; gentiluomo:
Tommaso Cardarelli
Il Duca di Borgogna; un cavaliere; gentiluomo:
Andrea Romero
Il Duca di Cornovaglia:
Max Sbarsi
Il Conte di Kent:
Alfonso Veneroso
Il Conte di Gloucester:
Virgilio Zernitz
Edgar:
Gianluigi Fogacci
Edmund:
Giacinto Palmarini
Goneril:
Melania Giglio
Cordelia:
Federica Bern
Oswald:
Nicola Bortolotti
Un medico; Curan:
Paolo Orlandelli
Un ufficiale; un cavaliere; un servo:
Niccolò Rizzini

 

Regia:
Daniele Salvo
Traduzione e adattamento:
Emilio Tadini
Maestro movimenti di scena:
Barbara Tomada
Musiche:
Marco Podda
Costumi:
Barbara Tomada
Aiuto regia:
Paolo Orlandelli
Musiche rielaborate elettronicamente:
Lisma Project (di Enrico Melozzi e Stefano De Angelis)
Elaborazione immagini video:
Indyca (di Giandomenico Musu e Simone Catania)
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